Nell'ambito della manutenzione ferroviaria, i Controlli Non Distruttivi (CND) rappresentano un pilastro fondamentale per assicurare la sicurezza e l'affidabilità delle infrastrutture ferroviarie. Una delle metodologie più rilevanti in questo contesto è la magnetoscopia (MT), una tecnica non distruttiva basata sull'analisi delle variazioni nel campo magnetico, particolarmente efficace nell'esaminare materiali ferromagnetici.
L'esame tramite particelle magnetiche può essere eseguito secondo due modalità principali. Si parla di magnetizzazione diretta, quando l'applicazione del rivelatore avviene contemporaneamente alla magnetizzazione del pezzo o immediatamente prima, con l'osservazione delle indicazioni che avviene simultaneamente all'applicazione del rivelatore. Dall'altro lato, c'è l'esame a magnetizzazione residua, in cui il rivelatore viene applicato dopo la cessazione dell'operazione di magnetizzazione, sfruttando il magnetismo residuo del pezzo.

Particelle Magnetiche: Sicurezza e Affidabilità Ferroviaria
I Controlli non Distruttivi con liquidi penetranti sono essenziali per garantire un sistema ferroviario sicuro ed efficiente. Tra le varie tecniche utilizzate, le particelle magnetiche rivestono un ruolo la cui centralità è in continua crescita. Questa tecnica coinvolge l'applicazione di particelle magnetiche sulla superficie delle componenti ferroviarie in esame, tra cui rotaie, giunti e veicoli ferroviari. Un campo magnetico viene creato nell'area di interesse, rendendo le particelle magnetiche sensibili a eventuali discontinuità o difetti nel materiale. Qualora ci sia un difetto superficiale o subsuperficiale, le particelle magnetiche si allineeranno lungo il percorso del difetto, rendendolo visibile agli ispettori. Questa tecnica contribuisce in modo significativo alla prevenzione di guasti inattesi e alla garanzia della sicurezza ferroviaria.

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